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Articoli de Il Recensore

22 mar 2011

La crisi libica

Ne avevamo già parlato circa un anno fa, con toni più leggeri certo, ma ora la cosa si fa seria....
Ora ci sono in ballo dei morti!

Se prima sembrava un simpatico siparietto d'avanspettacolo ora ha più le sembianze di un thriller politico alla Sydney Pollack.


Dopo nemmeno due anni dal patto di amicizia tra Libia e Italia quest'ultima si trova dalla parte della coalizione che vuole far affondare il regime di Gheddafi. Subito dopo le ribellioni popolari libiche soppresse con la forza dal regime e le dichiarazioni contraddittorie del Rais (prima afferma che dietro alle rivolte c'è lo zampino di Al-Qaeda poi per combattere gli ex-amici italiani minaccia di allearsi con lo stesso organo terroristico accusato poco prima) ecco che compare l'ONU. Forse un po in ritardo, a detta di alcuni...

Beh, effettivamente il dubbio è lecito: perché affannarsi tanto per trovare un pretesto per attaccare Saddam Hussein mentre Geddafi è stato libero di fare altri morti?

Si presenta ai nostri occhi ancora il binomio Libia-Italia che già creò non pochi attriti in tempi passati e non (la visita di Gheddafi a Roma dove mostrava in bella vista, come fosse una mostrina militare, la foto di Al Muktar ero anti-coloniale libico).

In queste ore confuse sull'intervento italiano (Berlusconi dichiara: "Sono addolorato per Gheddafi" e rende disponibili le basi italiane e il Governo Italiano chiede altresì che il comando militare delle basi italiane passi alla NATO: dalla serie "Noi ce ne laviamo le mani"[?]) dove la coalizione anti-Gheddafi inizia a vacillare (la Novergia si è ritirata) altre domande vengono poste: quanto è grave questa crisi? Susciterà un effetto a catena o sarà la solita crociata capitalista nei confronti di una dittatura cattiva? Chi vuole realmente questi scontri?

Su chi vuole effettivamente queste guerre non è difficile da capire finche il petrolio sarà la nostra fonte di energia... Una cosa è certa: se ci si guarda indietro la storia ci parla e ci mostra come dittature o meri pretesti abbiamo portato a conflitti mondiali e che per arrivarci non è stato poi così difficile...

Sconcertante come sempre il tempismo americano. La "sindrome di Superman" non li  ha mai abbandonati nonostante le 2000 vittime del WTC.

Perchè intervenire? Molti dittatori al mondo hanno fatto migliaia di vittime e solo alcuni di questi sono stati apertamente combattuti... perchè proprio ora, dopo la ribellione egizia, e perchè proprio la Libia? E tutte le altre dittature? Anche quei popoli avrebbero bisogno della Nato!

C'e sicuramente qualcosa sotto: la crisi economica dura da anni e nessun capo di governo occidentale ha fatto una proposta degna per poter contrastare questo problema e guarda caso, come per magia, appena un dittatore di un paese ricco di risorse energetiche sbrocca si ritorna a parlare di ONU, NATO ed Europa. Improvvisamente siamo tutti uniti , o quasi.

Vergognosa è stata la condotta italiana (almeno dal punto di vista libico) che s'è dimostrata, per l'ennesima volta nella storia, furba e "volta gabbana". Prima amici dei libici (per mero interesse) poi, dopo un timido e sterile tentativo di confronto politico, aiutiamo i "più forti" dichiarando che non siamo in guerra e, se proprio guerra deve essere, è sicuramente gestita come una missione di pace.

Siamo stati protagonisti/testimoni attivi dell'inizio delle prime due guerre mondiali impegniamoci almeno a non scatenere la terza... anche perchè, Signori miei, la Libia è dietro l'angolo, e tutto intorno ad essa c'è il mondo mussulmano.

Scenario forse un po' pessimista ma con questi presupposti chi riesce ad essere ottimista?

Io la penso così... e tu?


Il Recensore

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